Bad Religion – 1/7/2016 @ Market Sound (Milano)

Quando vado a Bad Religion è sempre come se fosse la prima volta, anche se ormai li ho visti in svariate occasioni, e cerco di non mancare mai ad almeno una delle loro date italiane.

Il primo luglio sono tornati, a nemmeno un anno di distanza dall’ultimo concerto nel nostro paese, e ho presenziato allo show milanese che si è tenuto nella cornice del Sound Market Festival. Stavolta c’era anche molta curiosità fra i presenti per vedere all’opera il nuovo batterista, Jamie Miller, arrivato da qualche mese a sostituire l’inarrestabile Brooks Wackerman. Ai concerti di quella che è una delle mie band preferite cerco sempre di capire quale sia il punto dietro alla loro scaletta, perché con i Bad Religion conta anche il messaggio, e, se l’apertura spetta a “Crisis Time”, allora ne vedremo delle belle per il resto del concerto.

In una serata calda e piena di insetti, come ha fatto notare il prof Graffin, la band si destreggia fra vecchie glorie, come le classiche “Social Suicide”, “Generator”, “No Control”, “I Want To Conquer The World”, “Los Angeles Is Burning”, “Sorrow” e “You”; alcuni pezzi di True North, e molte sorprese: l’inaspettata “Hopeless Housewife”, “Only Rain” “Recipe For Hate” ed una scarica di ben 7 canzoni dal loro album del 1990, “Against The Grain.” Fra alcuni scambi di battute col pubblico, braccia alzate al cielo a cantare e tanta polvere rialzata dal pogo, le 31 canzoni in scaletta scorrono via veloci ed eseguite impeccabilmente dalla band, che giunge poi all’encore, ormai storico, con “Punk Rock Song”, “Infected” e “American Jesus”. I concerti dei Bad Religion sono una sicurezza, perché, pur venendo spesso in Italia, la band regala al pubblico uno show sempre diverso e indimenticabile. [Elisa Susini]

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