Come nel serpente raffigurato in copertina di questo “Yes, And…”, Josh Scogin (ex The Chariot, ma non dovremmo ricordarvelo!) ha plasmato una creatura assolutamente imprevedibile: sorniona all’occorrenza ma pronta ad attaccarvi in modo inesorabile con una furia e attitudine sgraziata. Il quarto album dei ’68 è un piccolo gioiello di “dirty blues”, una sorta di noise applicato alle sonorità del Mississippi che ci regala una mirabile raccolta di brani taglienti e urticanti. Lo spirito dissacrante e abrasivo di Josh lo ritroviamo in brani come “Removed Their Hooks“, un trip acido ben sorretto dal drumming essenziale ma implacabile di Nikko Yamada, dove tutto sembra al posto giusto. Il lato più blues e “umano” lo ritroviamo invece nelle lasciva “Let’s Be Friends” e nella tumultuosa “They All Agreed”, dove sembra di trovarsi di fronte a dei Black Keys sotto acido. Nell’odierno panorama alternative, trovarsi di fronte ad una band che può andare incontro tanto agli amanti del blues più sporco e meno allineato, tanto a chi sbava per gli Every Time I Die non ci sembra una cosa da poco!!!
Yes, And… (2023 – Pure Noise Records)