La grande scuola death metal olandese non fallisce quasi mai nel regalarci dischi dal sicuro impatto. Con “Dawn Of Malevolence” ritroviamo i Bloodphemy, freschi di contratto con Non Serviam Records, sempre pimpanti e feroci nel proporre un solido death sempre in bilico tra tendenze americane (la ferocia, il groove) e la grande tradizione scandinava (stralci di melodie slabbrate e riffing serratissimo di chitarra). Dalla reunion del 2015 i Bloodphemy non falliscono l’appuntamento del nuovo album ogni due anni e bisogna anche ammettere che la qualità si assesta sempre su un livello più che dignitoso: anche in “Dawn Of Malevolence”, oltre ad un approccio “in your face” che come sempre colpisce diretto e senza fronzoli, ci troviamo alcuni punti di sicuro interesse, come la melodia distorta di “Therapeutic Torturing” o i rallentamenti “paludosi” di “Sanity Obfuscation”, dove sembra di essere completamente immersi nelle sabbie mobili prima della esplosione finale. Notevoli anche gli arrangiamenti di basso, purtroppo non valorizzati da una produzione all’altezza, che ci regala parti piuttosto fantasiose come in “Metamorphic Disposition”. Pollice alto anche se non ci troviamo di fronte a nulla di trascendentale o innovativo… ma a noi il death metal piace così e ce lo facciamo bastare!
Dawn Of Malevolence (2023 – Non Serviam Records)