Come spesso accade quando si ha a che fare con band orientali, le si va subito a catalogare nel J-Rock, genere che sembrava in procinto di esplodere nei primi anni 2000 ma che poi è rimasto qualcosa per pochi eletti. Detto ciò i Vamps pur arrivando dalla terra del Sol Levante non devono essere considerati tali, assolutamente. Potremmo quasi considerarli come la risposta rock ai connazionali Crossfaith, ossia un gruppo che pare non accontentarsi del facile successo ottenuto in patria andando a sfidare territori chiave come States ed Europa. E se al seguito troviamo una label come Eleven Seven Music (da sempre attentissima a tutto ciò che ruota attorno al rock e ai suoi derivati) le basi per poter pensare in grande ci sono tutte.
Detto ciò passiamo a “Underworld”, un disco che si presenta benissimo attraverso un binomio collaudato tra industrial e rock che per certi versi ricorda tanto i Powerman 5000 più ispirati. Un album dal groove possente e carico di singoli di livello come “Break Free” (dove troviamo Kamikaze Boy dei Man With A Mission), “Inside Of Me” (anche in questo caso con un ospite di livello come Chris dei Motionless In White) e “Sin In Justice” (con gli Apocalyptica al seguito). Il fatto di avere un così alto numero di ospiti – oltre a essere un segno evidente di quanto questo progetto sia apprezzato anche dagli addetti ai lavori – rende l’ascolto più fluido, creando di brano in brano scenari sonori assai diversi tra loro. Un album piacevole e immediato, moderno al punto giusto e carico di personalità.
Underworld (2017 – Eleven Seven Music / Warner)