Nonostante il titolo di questo secondo EP (atteso per fine anno l’ultimo episodio per terminare la trilogia iniziata con “Not the Actual Events”) lasci presagire un quintetto di brani abrasivi e appunto violenti la realtà dei fatti è che il dinamico duo T.Reznor/A.Ross ha giocato con atmosfere ben più sensuali e suadenti. L’uscita catalogata come “Halo 31”, ad eccezione della possente e ruvida “Not Anymore”, richiama a tratti le atmosfere soffuse e rarefatte di “Ghost” come nella coinvolgente “This Isn’t The Place” e nell’incedere dolente e raffinato di “The Lovers”, imbastendo atmosfere e melodie sintetiche ricche di pathos e passione cibernetica. E’ fuori discussione che da quando il producer Atticus Ross è entrato in pianta stabile in line-up, e senza dimenticare l’esperienza pseudo-familiare a nome How to Destroy Angels, il sound dei NIN si sia ammantato di un’aria più soffusa e e meno morbosa; in questo EP si raggiunge forse l’apice di questo apporto in casa Nine Inch Nails. Tra una colonna sonora e l’altra, una comparsata nella nuova stagione di Twin Peaks e qualche sporadica esibizione live i Nine Inch Nails ci regalano una manciata di brani che tiene vivo l’hype per l’ultimo capitolo di una trilogia di EP dal valore artistico davvero alto. Ma qualcuno ne dubitava?
Add Violence (2017 – The Null Corporation)