Il legame tra Frank Turner e l’Italia è ormai ben saldo e ogni tour europeo prevede come minimo una data dalle nostre parti e in particolare il Circolo Magnolia alle porte di Milano sembra essere una tappa prediletta per il singer inglese. Ad aprire la serata abbiamo visto gli Andead e la band capitanata da Andrea Rock ha svolto egregiamente il compito di scaldare gli animi con quel punk’n’roll che pesca dai Ramones ai Social Distortion con una bella dose di grinta e di mestiere. Come supporting act principale invece abbiamo assistito all’ottimo show dei Teenage Bottlerocket e il grande numero di magliette della band tra i kids del Magnolia testimonia come i nostri punkers siano davvero tra i nomi caldi di questi anni. Per la prima volta dalla scomparsa del batterista Brandon Carlisle tornano dalle nostre parti e lo show dei Teenage Bottlerocket mantiene tutte le promesse, tra punk rock scatenato e tanto divertimento sopra e sotto il palco. Anche se possiamo considerare chiuso il ciclo di promozione in supporto all’ultimo album “Positive Songs for Negative People” targato 2015 e con un nuovo album registrato negli States ormai alle porte la necessità di suonare live del buon Frank Turner, vero e proprio stacanovista della vita on the road, non viene meno. E sinceramente, una volta che FT sale on stage, è percepibile anche a chi non ha mai ascoltato una singola nota della sua discografia che è proprio live che l’ex Million Dead riesce a dare il meglio di sé. Spaziando un po’ da tutta la sua discografia e con alle spalle una band di tutto rispetto, Turner riesce a sprigionare una energia e positività davvero invidiabile, divertendo il pubblico (i siparietti in italiano in “Eulogy”, già visti in altre occasioni, sono sempre spassosissimi) e dando l’impressione di divertirsi un sacco. Quando poi sia hanno in repertorio brani come “Long Live the Queen”, “The Road” o la dichiarazione d’intenti di “Photosynthesis” il successo del concerto è praticamente garantito. Chiude il tutto una coda acustica conclusa (“Thunder Road” di B.Springsteen descritta da Frank come la più bella canzone mai composta in assoluto) e, una volta raggiunto dalla band, l’accoppiata “I Still Believe” e “Four Simple Words” con tanto di stage diving e wall of hugs assortiti. Se non avete mai assistito a uno show di Frank Turner il nostro consiglio è di rimediare alla prima occasione disponibile perché vi assicuriamo farete il pieno di “good vibration” per tutta la settimana!