Reintegrato a tempo pieno il prode DJ Muggs tornano i Cypress Hill e lo fanno in grande stile con un album “zingaro” e dalle mille sfaccettature come “Elephants on Acid”. Il termine zingaro non è usato a caso visto che lo spirito nomade dei californiani risplende in ogni nota delle 21 tracce (molti gli intermezzi strumentali) presenti su questo nuovo lavoro che si discosta per sonorità dai precedenti “Till Death Do Us Part” (2004) e “Rise Up” (2010): diminuiti in modo drastico i reflussi rock (del resto ampiamente “sfogati” nei progetti Powerflo e Prophets of Rage), i Cypress Hill ci regalano un riuscitissimo esperimento di hip hop meticcio, figlio di un melting pot e di una apertura mentale difficilmente riscontrabile altrove. L’intro mediorientale di “Tusko” ci porta per mano al singolo “Band of Gypsies” dove la coppia egiziana Sadat e Alaa Fifty (superstar in patria ma sdoganata presso il grande pubblico grande a quella vecchia volpe di Jay-Z) crea un perfetto ponte L.A. – Il Cairo, un ibrido sonoro che non perde di appeal anche dopo numerosi ascolti. La coppia B-Real & Sen Dog si completa sempre alla perfezione ma inutile girarci intorno, il ritorno alla console a tempo pieno di DJ Muggs regala ai Cypress Hill quelle sfaccettature e quel mestiere che rende i Cypress Hill sempre riconoscibili e sulla cresta dell’onda. “Put Em In The Ground”, “Pass The Knife”, “Locos” e “Oh Na Na” sono i pezzi forti di un album che molti spunti di interesse anche nei numerosi “Interval” presenti, “LSD (Interval)” su tutti, che creano un tappeto sonoro perfetto e raccordi indovinatissimi tra un brano e l’altro. “Elephants on Acid” insomma vince e convince, grazie a uno stile inconfondibile e una rinnovata verve artistica: che la liberalizzazione delle droghe leggere a scopo ricreativo in California abbia giovato? Le nostre sono solo congetture ma nel frattempo ci godiamo un gran bel disco.
Elephants on Acid (2018 – BMG)