Squadra che vince non si cambia e, al netto del fatto che in “Evolution” abbiamo l’esordio su disco del bassista John Moyer, la formula dei Disturbed non cambia. Dai tempi di “The Sickness” (2000) ovviamente la carica del combo di Chicago si è smussata e il numetal arrembante si è stemperato in un alternative metal melodico e robusto con influenze più o meno commerciali, tutti elementi che troviamo in questo settimo album. David Draiman non si cimenta più nel famoso verso della scimmia ma da lustro alla sua bella voce, enormemente migliorata con il passare degli anni, in brani “classici” per il repertorio della band come “Are You Ready”, “No More” e “Savior Of Nothing”. D’altro canto dopo l’enorme successo della cover di “The Sound Of Silence” presente nel precedente “Immortalized” era lecito aspettarsi brani più lenti e ricchi di pathos, e infatti non mancano episodi come “Already Gone” e “Hold On To Memories”, carichi di emotività e compassata drammaticità. Insomma i Disturbed sono diventati “grandi”, hanno abbandonato gli isterismi e i drammi adolescenziali dei quali si sono fatti portavoce per tanti anni per abbracciare un alternative rock/metal più adulto (la famosa rimozione dei piercing del buon David, un gesto catartico?), di certo meno genuino e aggressivo, ma sicuramente ben strutturato.
Evolution (2018 – Warner)