Ciao ragazzi, parlateci un po’ di voi, come è nato il progetto Stage of Reality e con quali obiettivi iniziali?
Andrea Neri: Ciao! Gli Stage of Reality nascono nel 2013, con l’obiettivo iniziale di pubblicare il mio disco “solista”. Dopo quasi 10 anni negli Astarte Syriaca e l’esperienza con Blaze appena terminata sentivo il bisogno di pubblicare la mia musica, quello che sentivo dentro. Io però ho una cultura musicale rock e quindi non potevo chiamare il progetto semplicemente Andrea Neri, poi non sono un polistrumentista quindi, passino le pre-produzioni, ma ho decisamente bisogno degli altri elementi per portare a termine il lavoro. Facendo ascoltare le pre-produzioni dei brani a Paolo Fattorini – un mio amico produttore che saluto – ho scoperto che i pezzi avevano un potenziale che andava oltre la semplice uscita di un disco fine a sé stesso. Insomma, ci si poteva lavorare e aspettarsi qualcosa di più. Ed ecco che è partito il progetto, che ha visto sì diversi cambi in corso d’opera, ma che col tempo si è assestato e ora si muove come una vera e propria band.
“The Breathing Machines” è ormai fuori da parecchio e i tempi sono maturi per un nuovo album per il quale abbiamo già qualche anticipazione: come stanno andando i lavori e cosa dobbiamo aspettarci?
Ehhhh… Anticipazioni! Beh, intanto sono uscite “Dignity” e “Never” che già un po’ parlano da sole, abbiamo cambiato modus operandi. “The Breathing Machines” è stato scritto interamente da me, mentre adesso io faccio il canovaccio e poi ci si lavora assieme. Ci sono più idee e i brani sono più vivi, ma ci siamo dati anche una direzione stilistico-politica. Mi spiego: volevamo parlare di noi, di come vediamo il mondo e di come il mondo sta cambiando intorno a noi, quindi abbiamo scelto di trattare argomenti d’attualità e di dire quello che pensiamo senza mezzi termini. Non è un concept filosofico che parla di un futuro distopico, ma bensì ambientato nel presente che tira fuori il marcio che ci circonda.
“Never” è stato video della settimana di SMM: parlateci della sua realizzazione! Come vi siete trovati dietro la macchina da presa?
Personalmente molto bene! Abbiamo tutti esperienze di teatro alle spalle, qualcuno di noi anche da attore e questo è servito a rendere il tutto più interessante. Lo vorrei rifare, mi piace la formula della band che recita nel video, ti da anche una carica in più quando vai a eseguire il brano live perché diventa ancora più personale.
Il “gameplan” legato al nuovo album è abbastanza curioso: quattro singoli rilasciati durante l’anno che andranno ad anticiparlo. Come siete arrivati a una tale mossa strategica e come sta reagendo pubblico e media al vostro modo di operare alquanto inusuale?
Allora mettiamola così: a giugno dello scorso anno c’è stato un cambio di line-up. Il cantante Francesco Marino ci ha lasciato ed è stato sostituito da Damiano Borgi e io nel frattempo stavo già buttando giù delle bozze di canzoni. Sentivamo il bisogno di farci sentire per come stavamo diventando, per come stavamo attraversando la nostra nuova fase compositiva e per presentare Damiano. Quindi abbiamo pensato di fare uscire “Dignity” come apripista. Nel frattempo ci siamo accorti che pubblicare un singolo poteva darci dei vantaggi: primo fra tutti l’esposizione su Web e radio. Oggi come oggi è importante non fermarsi e abbiamo calcolato che per fare quello che volevamo ci sarebbero voluti almeno sei mesi senza far ascoltare nulla a nessuno nel frattempo. Mentre facendo uscire “Dignity” abbiamo subito detto: “Ehi! Questi sono i nuovi Stage of Reality e fra tre mesi vi facciamo sentire ancora qualcosa, quindi rimanete in contatto con noi!”.
Ogni singolo vede un’opera d’arte a esso legata: Ci raccontate le due opere inerenti ai primi due singoli? Chi li ha composti?
I dipinti sono realizzati ad olio su tela da Michaela Weilguny che è la mia ragazza. Lei non si considera una professionista perché studia medicina, ma a mio avviso dovrebbe provarci anche con la pittura. “Dignity” lo aveva disegnato a prescindere dal brano e quando l’ho visto ho detto: “Questo è lui! Lo voglio”. Per “Never” ci siamo mossi diversamente. Le ho dato testo e pre-produzione prima e lei ci ha lavorato sopra. Mi è sempre piaciuto realizzare delle opere che interessassero diverse forme artistiche: video, teatro, musica, pittura. Sul palco vorrei tutto questo ma, per ora dobbiamo accontentarci di quello che ci viene offerto.
Le definizioni dei generi lasciano sempre un po’ il tempo che trovano ma ho trovato parecchio interessante la vostra descrizione sui social media: alternative prog band, pensate vi rappresenti appieno?
Beh sì, hard-rock alternative prog! Noi usiamo molto le piattaforme Social, lo facciamo per capire e per capirci, so che questa affermazione può risultare un po’ pretenziosa, ma è vero! Da quando è uscito “The Breathing Machines” abbiamo ricevuto migliaia di commenti e messaggi fra Twitter, Facebook e Google, col tempo abbiamo imparato cosa sente la gente nei nostri pezzi. Questo serve perché altrimenti sarebbe come parlare di una bibita gassata e chiamarla caffè… Se mi definisco hard-rock, gli ascoltatori di quel genere potrebbero non essere d’accordo, quindi abbiamo trovato una descrizione del nostro genere che mette in risalto le tre principali componenti.
Quanto è stata determinante la collaborazione con Blaze Bayley per la formazione degli Stage of Reality?
E’ stata decisiva! Tornato dal tour con lui nel 2012 avevo una voglia irrefrenabile di ripartire subito, tutto quello che stavo facendo in Italia mi sembrava inutile e volevo dare una mano di vernice e ripartire da zero. E l’ho fatto! E’ stato come risorgere artisticamente. Con lui ho fatto il disco “The King of Metal” e il tour di tre mesi per promuoverlo, quindi l’esperienza è stata veramente full-immersion. Ora quando sento parlare di tour di dieci date mi viene un po’ da ridere, ma purtroppo partendo dal nostro Paese non ci si può aspettare molto di più, bisogna lavorarci. Però il traguardo ce l’ho stampato in mente!
Cosa dobbiamo attenderci dal futuro prossimo targato Stage Of Reality?
Tante belle cose, per ora posso solo dirvi che apriremo il concerto di Gus G a Roma il 27 marzo e quello di Blaze Bayley a Riga in Lettonia il 2 maggio. Il prossimo singolo dovrebbe uscire intorno a luglio e sarà molto interessante!
Spazio libero per un ultimo messaggio!
Grazie a voi per l’opportunità e grazie a tutti coloro che ci seguono per il grande supporto che ci date ogni giorno. Seguiteci sul nostro sito www.stageofreality.com e sui nostri social che trovate linkati dal sito. Ci vediamo live da qualche parte!