Gli AASAR nascono nel 2019 a Trento e pubblicano nell’ottobre 2022 il loro primo singolo “FALL INTO OBLIVION”.
Partendo dalla base dove AASAR, significa Osiride (dio degli inferi e dell’ignoto) in egiziano antico e la scelta è voluta indirizzandosi più sul significato spirituale che ha la figura di Osiride e non proprio sul letterale come Dio egizio. I concetti spesso sono in linea moderna o fantascientifica comparando la mitologia con concetti moderni e più filosofici. Il loro Deathmetal mescolato alle influenze del Deathcore moderno, unito a una ottima produzione rendono il loro sound potente e massiccio. Canzoni che non lasciano il tempo di respirare, un treno in corsa che non accenna a rallentare, al contrario, accellera sempre di più.
Giudicare la tua anima all’oblio o alla gloria!! Al tutto o al niente.
Il titolo ha già un significato molto contorto e non chiaro, perché è riferito alle 2 domande principali esistenziali (come è nato Tutto? Come finirà il Tutto? Dal nulla a nessuna parte). “FROM NOTHING TO NOWHERE” ruota attorno a un concetto di creazione della vita come percorso, dove sarà l’uomo a percorrerlo; un percorso dell’ignoto, perché una volta completato, quindi raggiunta la morte, sarà Osiride, dio dell’ignoto, che giudicherà le anime per meritarsi la vita eterna. Il messaggio è più filosofico, di come l’uomo deve lasciarsi guidare dai propri istinti anche perché tante domande sulla vita non hanno una risposta. L’uomo deve cercare di mantenere la sua anima pura, o di accettare ed esporre i propri peccati a se stesso. È come se fosse il proprio subconscio e fossero le proprie emozioni a parlare, di lasciarsi trasportare da esse e di non sopprimerle, perché l’unico modo per vivere al meglio è ascoltare se stessi ed accettare se stessi fino alla fine, quando l’anima si stacca dal corpo e può continuare a vivere in eterno senza sofferenze. Quante persone ci sono che arrivano a fine vita frustrati e che odiano se stessi. È una situazione triste, come se la propria anima logorata dovesse continuare a sopportare queste frustrazioni in eterno e qui entra in gioco il “giudizio finale di Osiride”