Il chitarrista dei Punkreas, Aendriu, si lancia in un nuovo capitolo della sua carriera musicale con l’uscita del suo album solista “La Rabbia Che Ho Dentro”. L’artista, noto anche come Endriu, ha dato vita a questo side-project personale durante la pandemia, un periodo che ha agito come catalizzatore per una necessità espressiva particolare.
Il singolo di debutto, “Quello che non c’è”, ha anticipato un lavoro intenso e carico di emozioni, riflettendo la volontà di Andriu di esplorare nuovi equilibri e modi di esprimersi in risposta ai cambiamenti interiori. Ombra”, il secondo singolo ha contribuito a dare la giusta profondità ad un progetto che vive a metà tra immediatezza comunicativa e cura dei dettagli nella musica e ne testi, sempre affilati come rasoi. La pandemia ha fornito il contesto ideale per canalizzare la rabbia crescente in un’opera creativa, con il risultato di oltre una decina di brani che compongono l’album. Registrato principalmente nel suo home studio, Aendriu ha scelto di mantenere la filosofia di utilizzare ciò che aveva a disposizione, un ritorno alle origini fatte di chitarra, microfoni di dubbia qualità e pura voglia di esprimersi senza compromessi. Il processo di registrazione è stato un viaggio lungo due anni, tra tour, paternità e la sfida di dover gestire la registrazione in completa autonomia.
“La Rabbia Che Ho Dentro” è un album che riflette la dualità della vita di Aendriu durante questo periodo, con chiari e oscuri che si fondono in una sintesi di esperienze vissute intensamente. Le canzoni, composte e registrate con la collaborazione di Marco “Mako” Ruggiero alle batterie, trasmettono l’energia ribelle dell’artista, mostrando un lato più duro e aggressivo, ma sempre radicato nelle radici punk e metal.
Il progetto solista Aendriu non è solo un album, ma un capitolo che si chiude e si apre contemporaneamente nella vita dell’artista. La A davanti ad Endriu non è solo un dettaglio stilistico, ma rappresenta il progetto stesso, nato da una esigenza personale di esplorare nuovi territori musicali e di esprimere liberamente ciò che passa per la mente dell’artista
Nell’album “La Rabbia che ho dentro”, hanno partecipato come ospiti membri dei Modena City Ramblers, ossia Francesco “Fry” Moneti al violino, Leonardo Sgavetti al piano, Hammond e Rhodes, e Massimo “Ice” Ghiacci al basso. L’album vede anche la partecipazione di Stefano “Piri” Colosimo, (noto per le sue collaborazioni con Diodato, Eugenio in Via di Gioia, Africa Unite, Bandakadabra) che ha arricchito il brano “Ombra” suonando la tromba. “La Rabbia Che Ho Dentro” è un invito a vivere la musica senza compromessi, a trasformare la rabbia in energia positiva, e Aendriu è pronto a condividere questa esperienza intensa e autentica con il suo pubblico. L’album è disponibile a partire dal mese di marzo su tutte le piattaforme digitali e sui principali store musicali e in formato CD. “La Rabbia Che Ho Dentro” è prodotto da Rollover Productions, con il contributo di Nuovo Imaie.
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Seriamente avete parlato di “cura dei dettagli” nei testi? Avete ascoltato La Ballata del Ratto? Il testo ha una metrica inesistente che continua ad incepparsi con parole che non servono e che rendono zoppo tutto. Voleva fare un inno antifa da urlare in coro (stile Gli Ultimi), ma gli è venuto fuori una roba brutta ed incantabile.
E questa canzone è l’esempio più lampante! Le altre non sono da meno.
Ma possibile che non abbia avuto un amico che scrive testi per fargli dare una controllata?
Cura dei dettagli nei testi per cercare spasmodicamente di metterci la parola banale per mandare fuori metrica il tutto.