Cambio di pelle per gli inglesi As It Is che tornano sulle scene dando alle stampe un terzo album maturo e meno sbarazzino rispetto al recente passato. “The Great Depression” si pone dal punto di vista di un narratore, genericamente nominato come Il Poeta, che si rapporta con lo stato della società odierna e in particolare con la pochezza di valori e sentimenti negativi. Come si può bene immaginare le atmosfere del disco sono meno solari rispetto alle precedenti prove e pur mantenendo una verve frizzante e sbarazzina i nostri sono riusciti ad ammantare le composizioni, e di rimando l’intero disco, di una cappa cupa e fatalista che ricorda i My Chemichal Romance e certi Taking Back Sunday più introversi. Il risultato è quanto meno positivo, non fosse altro perché in campo pop-punk ci troviamo di fronte ad una overdose di band, e sono tanti i brani che colpiscono fin dal primo ascolto: il singolo “The Wounded World”, l’amara pseudo ballad “The Stigma (Boys Don’t Cry)” e l’ottima “The Reaper” (con Aaron Gillespie come prezioso guest) sono brani profondi, ottimamente arrangiati (c’è lo zampino del producer Machine?) e dallo spessore lirico molto profondo. I presupposti per una “seconda” vita artistica di spessore ci sono eccome!
The Great Depression (2018 – Fearless Records)