Tra tanti tira e molla ritroviamo gli Atreyu vivi e vegeti con l’interessante “In Our Wake” edito per Spinefarm Records. La band proveniente da Orange County ha vissuto numerose vite artistiche con fortune alterne, dagli esordi convincenti tra swedish metal e hardcore alla incerta fase “arena rock”, e questo nuovo comeback cerca di riassumere in modo più convincente possibile tutte queste anime. Sgombriamo il campo da possibili equivoci: gli Atreyu non sono e non saranno più quella entità pericolosa ed entusiasmante degli esordi, infatti il punto di partenza di questo nuovo album lo possiamo trovare in “Leads Sails Paper Anchor”. In “In Our Wake” troviamo quindi brani dalla spiccata vena melodica (la titletrack in primis) e molti mid-tempo che scivolano quasi nella ballad (“Terrified” e la conclusiva convincente “Superman” con ospiti di lusso Mr. Shadows (Avenged Sevenfold) e Aaron Gillespie (Underoath)). In mezzo brani corposi che mixano la vena melodica a un retrogusto più heavy come l’ottima “Nothing Will Ever Change”, un ottimo compromesso tra le due anime della band. Pochi i passaggi a vuoto, viene in mente l’episodio al limite del numetal di “Blind, Deaf & Dumb” con curiosi inserti simil rap, e la produzione di John Feldmann enfatizza un sound davvero rifinito e compatto. Nulla da eccepire nemmeno sulle prove vocali della rodata coppia Alex Varkatzas/Brandon Saller che non sbagliano un colpo e danno sempre la sensazione di completarsi perfettamente. Un ritorno convincente se si considera l’evoluzione della band che per fare un parallelo attualmente sembra più una versione melodica dei loro amici Avenged Sevenfold piuttosto che la risposta americana agli At The Gates degli esordi su Victory Records. Meglio? Peggio? Diciamo diversi… Comunque promossi.
In Our Wake (2018 – Spinefarm Records)