Cosa attendere dal diciassettesimo album della band che più di ogni altra rappresenta il punk rock americano? I Bad Religion non hanno bisogno di introduzioni (lo vogliamo sperare…) e ritrovare nel 2019 un disco ispirato e così ben scritto come “Age of Unreason” è davvero un bel “colpo” per tutto il movimento punk e non solo. Il primo disco con Mike Dimkich e Jamie Miller, già visti all’opera in sede live negli scorsi anni, ci regala l’ennesimo episodio di punk rock melodico trascinante e convincente e una coscienza sociale e politica che va di pari passo con la qualità musicale della proposta. Come già anticipato da Greg Graffin e Brett Gurewitz negli scorsi mesi le tematiche affrontate non potevano che affrontare i tanti dilemmi che gli USA stanno affrontando, e di rimando l’intero occidente, in questi anni: non mancano i riferimenti a Trump (in quasi tutto il disco ovviamente), le problematiche razziali con tanto di ode a Kaepernick e una forte presa di posizione sulle tematiche ambientali. Non mancano episodi più intimi come “My Sanity”, canzone che indica la volontà di non perdere la propria rotta (il famoso “True North”?) in una società sempre più instabile. “Age of Unreason” è un disco che sembra suonato da dei ragazzini agguerriti ma con una profondità intellettuale di prim’ordine. Cercavamo il “The shape of punk to come” ma forse non c’era proprio niente di nuovo da cercare… Bentornati!
Age of Unreason (2019 – Epitaph)