La spada di Damocle dell’endorsement di Mister Lars Ulrich in favore dei Bokassa, descritti come la sua nuova band del cuore tanto da portarli in tour nelle recenti date europee, sembra non aver scalfito la bontà della proposta dei norvegesi che hanno dato alle stampe un album sicuramente valido anche se leggermente inferiore al debut album di qualche anno fa. Nel lasso di tempo tra i due album si è persa una certa ruvidezza di fondo ma la qualità delle composizioni rimane intatta e quel mix di punk metallico e stoner rock riesce sempre a fare breccia nel cuore di un pubblico trasversale e open mind. Anche se la componente melodica è stata aumentata in modo esponenziale, merito anche della voce ruvida ma molto accattivante di Jørn Kaarstad, quasi tutti i brani possiedono quella giusta dose di cadenza heavy che regala una buona dose di headbanging con retrogusto metallico. Interessanti anche alcuni esperimenti “fuori linea” come il sax di “Vultures” o il rutilante finale di “Immortal Space Pirates 2” che fanno il paio con gli episodi più immediati come ad esempio “Mouthbreathers Inc.” che sembra una versione sostenuta e metallica degli Hardcore Superstar. I Bokassa si confermano come gruppo davvero interessante, magari non sono e non saranno mai dei “pesi massimi” del genere ma “Crimson Riders” si rivela come album davvero piacevole.
Crimson Riders (2019 – MVKA)