I Castaways Roaming sono l’esempio perfetto di come oggi (come ieri) in Italia si faccia sempre una gran fatica a emergere ogni qualvolta ci si proponga nelle vesti di alternative rock band. “The Middle End” è un debutto che sicuramente all’estero godrebbe di maggior visibilità (e fortuna), mentre – dispiace dirlo – nel nostro Belpaese si deve accontentare di avvicinare una cerchia ristretta di ascoltatori. Una storia tristemente nota vero?! Sì, lo è. Ma la speranza è la base che porta loro (e molti altri musicisti) a imbracciare gli strumenti proponendo ciò che si ama. Nel loro caso specifico possiamo affermare di essere dinnanzi a una band che pur non disdegnando suoni distorti cerca fondamentalmente la propria quadra nella melodia, arrivando a essere quasi figlia di ciò che era l’alternative rock di inizio Nuovo Millennio. Brani energici e a tratti dirompenti vengono tenuti su una stabile linea retta da quella naturale predisposizione al pop che è ben presente nel DNA del trio, facendo portare a termine un disco che non è affatto male. “Inertia” e “Illusory Freedom” sono le classiche canzoni capaci di fare bene dal vivo, “Gemini Project” e “Slovenjan Memories” il lato più catchy dell’intero lotto. Prodotto da Andrea Maglia (Tre Allegri Ragazzi Morti…) “The Middle End” è sicuramente un buon punto di partenza sul quale creare basi importanti, la maturità che passo dopo passo acquisiranno farà poi il resto. [AB]
The Middle End (This is Core Music – 2016)