Lo split tanto rapido quanto inatteso con la fenomenale e iraconda urlatrice Jazmine Luders poteva sancire lo stop della breve e aggressiva carriera degli australiani Cursed Earth ma queste Deathbed Sessions, che si traducono in un mixtape di sette pezzi ognuno dei quali prevede un ospite alle parti vocali, ce ne restituisce l’essenza più pura e misantropa. Gli ospiti chiamati a raccolta per completare le parti strumentali del combo di Perth, e parliamo di un death metal stritolato e infettato da schegge hardcore e rallentamenti pericolosissimi e malsani, ripropongono il “gotha” della scena aussie moderna: troviamo infatti tra i tanti Matt Honeycutt dei lanciatissimi Kublai Khan, Joel Birch degli affermati The Amity Affliction, Booka Nile & Sean Harmanis dei Make Them Suffer e cantanti di Justice For The Damned, Venom Prison, Aversions Crown e Cast Down. Sette pezzi per soli diciotto minuti ma il risultato è assicurato: nulla è fuori posto e tutte le parti vocali regalano la giusta dose di violenza o di malsana cattiveria (vedi l’inquietante incipit di “Deathbed”) o la violentissima e breve “Torch” (un minuto mezzo!) con un J.Birch sugli scudi. Non sappiamo come si evolverà il progetto Cursed Earth nei prossimi mesi ma per il momento questo mixtape è davvero un concentrato di rabbia genuina e senza compromessi.
The Deathbed Sessions (2019 – UNFD)