Si attendeva con ansia il nuovo capitolo del singer di Philadelphia Dave Hause: il seguito di “Bury Me in Philly” è una fotografia dello stato di saluto di Dave che si mette in gioco e mostra le proprie insicurezze, ansie e paure in un disco che, come una parabola, ci mostra un briciolo di speranza solo verso la conclusione (la toccante ultima traccia “Bearing Down”). “Kick” narra infatti il viaggio interiore di Dave nell’arduo compito di rapportarsi ad una situazione sociale delicata al suo ruolo di genitore ed educatore; paradossalmente questo disco può essere considerato come un romanzo di formazione nella più classica tradizione americana, così come le sonorità abbracciano il folk rock caro a Brian Fallon (e quindi parliamo anche del “Boss” ovviamente) e simili con qualche breve reminiscenza di carattere punk (cit. “Paradise”). Tanti i momenti toccanti da classico brivido sulla schiena, a partire dalla già citata “Bearing Down” o l’ariosa “Warpaint” e la più cupa “Weathervane”, tutti episodi che mostrano come Dave si sia ritagliato meritevolmente uno spazio tra i cantautori più genuini e onesti di questi ultimi anni.
Kick (2019 – Rise Records)