L’attesissimo debutto sulla lunga distanza dei Fever 333 non delude le aspettative e conferma l’altissimo potenziale della band californiana che con una manciata di date live (spesso improvvisate per strada) e l’EP “Made An America” aveva creato un hype incontrollato tra fan e addetti ai lavori. L’ex letlive. Jason Aalon Butler si conferma, oltre che pensatore fuori dagli schemi e possessore di una spiccata personalità, un frontman perfetto per agitare le coscienze degli americani (e non solo) e autore di una prova al microfono letteralmente dinamitarda tra vocals urlate, lancinanti parti melodiche e un rap sincopato. Il singolo “Burn It” ci regala un inno alla rivoluzione personale che risulta ancora più ficcante grazie ad un ritornello clamoroso che fa il paio con i giochi di parole di “Prey for Me”, atto di accusa ad una società sempre più violenta verso i deboli e l’immediatezza di “One of Us”. Le sorprese maggiori le troviamo in brani sperimentali come “Inglewood/3” dove i ritmi diminuiscono e la forza della band, Aric Improta (Night Verses) alla batteria e Stephen Harrison (The Chariot) alla chitarra, risplende di luce propria. Tra Rage Against the Machine (“The Innocent” vi dice qualcosa?), furia punk e scorie hiphop/elettroniche ci troviamo di fronte ad un album dalla forza crossover dirompente capace di scuotere corpi e menti di una società ormai intorpidita e sempre più chiusa nelle proprie miserie.
Strength in Numb333rs (2019 – Roadrunner Records)