Dopo aver pubblicato il singolo d’anteprima “Adversus”, i sardi For Different Ways tornano con il nuovo EP, intitolato “Scars”. La pubblicazione avviene in formato digitale su tutte le principali piattaforme; l’EP è autoprodotto dalla band stessa.
Gli elementi anticipati da “Adversus” sono presenti in abbondanza ma anche con un certo equilibrio nelle cinque tracce che compongono l’EP. Le varie sfumature ed influenze che confluiscono sotto il grande ombrello dell’hardcore si percepiscono tutte: energia, ritmo, groove. Dai riferimenti degli inizi del genere, passando per i breakdown e i riff in tipico stile 90s, fino ad arrivare a sonorità più moderne, For Different Ways non temono il confronto coi mostri sacri di questo genere e propongono la propria interpretazione e visione dell’hardcore, non tralasciando contaminazioni di derivanti da mondi più remoti dell’universo musicale. Si può dire che “Scars” sia la continuazione di quanto iniziato con “Awareness”, la precedente uscita del gruppo sardo, ma mette in luce la propria identità sin da subito: si percepisce un sound molto più sporco e con diverse sperimentazioni sui suoni più pesanti, con un lavoro essenziale sulle voci che spazia inserendo anche qualche licenza Hip Hop.
“Scars” è un lavoro profondo, al di là dell’aspetto musicale e porta con sé riflessioni, punti di vista, critiche e speranze e soprattutto una carica comunicativa che va al di là della superficie dei testi.
La band commenta il nuovo EP dicendo:“Consideriamo “Scars” un lavoro catartico. Tutti vivono delle esperienze che lasciano il segno, che sia visibile o meno. Nulla è inutile, anche le peggiori esperienze. Nella quotidianità, ogni avvenimento porta con sé una metafora, spesso siamo spaesati e sofferenti, e travolti dagli eventi ci ritroviamo ad essere non preparati. Solo se questa metafora si scioglie e viene compresa ed accolta, l’esperienza si trasforma, come se mutasse dall’essere piombo ad essere oro. Diversamente, il piombo è il peso che continueremo a portare e che potrebbe mandarci a fondo.”
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