GRENOUER – Ambizioni Pericolose

Abbiamo incontrato Andrey Ind, frontman e mente dei Grenouer, alternative rock/metal band di San Pietroburgo che di recente ha pubblicato l’ottimo “Ambition 999” via Sleaszy Records.

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Oltre 20 anni di carriera, quali sono gli obiettivi raggiunti e i punti massimi ottenuti nel corso di questi anni?
Ci sono moltissimi punti positivi in questo lungo percorso, ad esempio il primo grande tour svoltosi nel 2000 assieme a una band bielorussa chiamata Rasta. Abbiamo girato con un minivan con un’ottima organizzazione che ci diede cibo, un buon numero di spettatori a ogni show e un clima super positivo. Certo, non stiamo parlando di qualcosa paragonabile a ciò che succede per ogni rockstar, ma sicuramente qualcosa di positivo e bello da ricordare. Dopo quel tour tornammo ancora a girare con i Rasta, ma quel primo tour fu sicuramente qualcosa di memorabile.

Un percorso che ha visto diversi cambi di formazione col passare del tempo. Quanto hanno influito questi cambi nel modo di lavorare e di comporre della band?
Sinceramente avrei voluto che ogni cambio di formazione non fosse mai avvenuto, ma sono conscio che prima di essere musicisti si è persone, con impegni legati alle proprie scelte di vita, magari per dare vita ad altri progetti musicali o semplicemente per uscire totalmente dalla scena musicale. Ogni musicista entrato nella band ha dato qualcosa di suo al sound dei Grenouer, perché quando entri in questa band nessuno ti chiede di essere il clone di chi ti ha preceduto. Tutte le volte che si è dovuto far fronte a cambiamenti lo si è fatto in modo naturale, senza uno schema o obiettivi prefissati.

“Ambition 999” è finalmente disponibile. Come ci si sente?
Un grande sollievo, visto che è stato un percorso durato 5 anni. Penso che tutto questo tempo sia troppo, passato tra pre-produzione, registrazione e produzione. Qualcosa di veramente snervante a tratti…

A proposito di produzione, questo disco vanta al suo interno diversi produttori. A cosa dobbiamo questa scelta?
L’idea iniziale era quella di registrare l’album velocemente e per farlo siamo volati in Finlandia all’Astia Studio sotto la supervisione di Anssi Kippo che, alla lunga, ci portò a un punto morto. L’album ha iniziato a suonare con una strana atmosfera. Non sto incolpando lo studio e il produttore, poiché quella era la nostra scelta in studio… Tuttavia, al nostro ritorno in Russia invece di prenderlo esattamente così come era uscito, abbiamo iniziato la piena ri-produzione dell’album quasi da zero e alla fine abbiamo “mescolato” nuovamente le carte con Giuseppe ‘Dualized’ Bassi.

Qual è a tuo avviso il punto massimo di “Ambition 999”?
Il fatto che questo album sia completamente differente da ogni uscita targata Grenouer. E il suo sound, che ora è sicuramente eccellente.

Il video tratto dal singolo “Alone In The Dark” ha superato quota 4 milioni di views su YouTube, un risultato incredibile. Pensi che questa traccia sia perfetta per descrivere i Grenouer di oggi?
Siamo già oltre 5 milioni di views, qualcosa di straordinario seppur sappiamo che parte del merito va dato al video e al suo forte contenuto erotico. Mi piacerebbe pensare che il merito sia solo della canzone, ma non sono un’ipocrita. Tornando alla tua domanda non è una canzone e un video sullo stile dei Grenouer, prendo questi risultati non troppo sul serio tenendo conto che personalmente non baso la mia idea di musica sul numero di likes o views ottenuti. Ciò che ti posso dire invece è che qualcosa cambierà ancora nella scia artistica della band, in quanto stiamo già lavorando a nuovi brani.

Che rapporto hai con la tua città, San Pietroburgo?
Direi decisamente buono, a parte i soliti capricci dovuti a un clima perennemente instabile ho trovato in lei la città dove vivere e dove dare sfogo alle miei idee artistiche liberamente. Ammiro la sua storia e il suo modo di esprimere cultura.

Che tipo di messaggio hai lanciato all’interno dei testi di “Ambition 999”?
Di sicuro non troverai i classici testi metal oriented, con la solita contrapposizione tra rabbia e speranza. Preferisco lanciare delle sfide ai nostri ascoltatori, dandogli varie opzioni in ogni testo per far sì che essi pensino con la propria testa in un periodo di crisi generale.

Quanto è difficile essere musicisti oggigiorno in Russia? Cosa pensi della scena rock/metal locale?
La principale difficoltà è la mancanza di motivazione. La Russia è un paese enorme, ma la sua comunità e scena metal non è diventata un “secondo Giappone”, mentre negli anni ’90 tutto sembrava promettere grandi cose. Il risultato è che band come Metallica e Iron Maiden continueranno a fare sold-out nelle nostre arene, mentre qualsiasi altra cosa sembrerà sottotono, senza importanza. Quando le band non hanno nulla da aspettarsi nell’immediato futuro tendono a perdere mordente e ispirazione. Abbiamo molti musicisti di prima classe qui che devono combattere quotidianamente con l’assenza di richieste per loro.

Quali piani hai in serbo per questa seconda parte di anno?

Dare vita a nuovi video musicali, portare avanti la campagna promozionale e rimanere attivi. La storia della band continua, tenendo conto che è troppo tardi per smettere.

WEBSITE
www.grenouer.com

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