Sorprende non vedere accasati questi ragazzotti dello stato di New York presso qualche label alla moda perché il metalcore venato di djent dei Hollow Bones ha davvero tuttele carte in regola per fare breccia nel cuore dei tanti fans dei generi sopracitati. “Lionheart” è un mirabile concentrato di metalcore intelligente, dove le le più svariate influenze (dalle ritmiche dei Ghost Inside alle parti vocali vagamente alla Architects) convivono perfettamente nei suoi trentaquattro minuti scarsi di durata. Accanto ad un paio di notevoli singoli già pubblicati, “Drytooth” e “The November Diaries”, che mostrano i muscoli e sfoggiano breakdown e groove a profusione, troviamo una tracklist compatta e ben congeniata che regala sprazzi di melodia e ottime idee. Scommettiamo che fra non molto tempo questi ragazzi saranno citati tra le next big thing della scena? Per il momento accaparattevi “Lionherat” perché il “viaggio” merita il prezzo del biglietto. Non un nome di grido ma siamo sicuri che gli Hollow Bones valgono ben più di molte band ben più in vista.
Lionheart (2016 – Diy)