Interessante seconda prova per i losangelini Jane Doe, band capitanata da Izzy Kay reduce da un buon riscontro con il debut “Identified” (2019) prodotto da Howie Weinberg. L’hard rock dei Jane Doe sfuma in alternative rock parecchio catchy, in un connubio che può fare felici sia gli amanti delle sonorità radio rock ma anche chi cerca qualcosa di più particolareggiato e personale. Sinceramente si trovano parecchi punti di interesse in “Found”, a partire dalla prova grintosa e convincente di Izzy al microfono e da un drumming particolarmente dinamico e variegato. Quello che fa differenza sono però i pezzi perché, parliamoci chiaro, dagli USA e non solo di proposte di questo tipo ce ne arrivano sempre a bizzeffe ogni settimana! In questo caso le varie “Dig a Grave“, “Atlas” e “Pages” colpiscono nel segno, con chorus sempre ficcanti e mai banali, e una dinamicità interessante e coinvolgente. Un album fresco e non scontato per una band che sa il fatto suo.
Found (2024 – DIY)