Killswitch Engage – Atonement

Killswitch Engage - AtonementE’ difficile aspettarsi da “Atonement” i picchi di creatività dei capolavori “Alive or Just Breathing” e “The End of Heartache” ma questo ritorno della band di Jesse Leach non delude le aspettative dei tanti fan del combo americano. La formula dei Killswitch Engage non è ovviamente stata stravolta e l’epica opener “Unleashed” ci porta in una confort zone che ci rassicura e che mostra ancora una volta come la band sia in possesso di un trademark ben distinto e sempre riconscibile. Facile pronosticare “The Signal Fire” come uno degli highlight del disco grazie anche alla carica emotiva che porta la presenza dell’ex Howard Jones (caso più unico che raro di frontman “subentrante” amato dalla fanbase quasi al pari del “titolare” e coccolato a più riprese da tutti i membri dei KSE) in un brano diretto ed efficace: è francamente emozionante ascoltare le due voci, con tutti i problemi di salute (entrambi sofferenti di depressione) e cambi di line-up, duettare insieme in un brano dal forte valore simbolico. “Atonement” si avvale di una produzione molto definita e pulita e anche negli episodi più aggressivi come “Know Your Enemy” le sonorità appaiono più levigate: a conti fatti una soluzione corretta che restituisce al meglio anche la verve di “The Crownless King”, uno dei brani migliori del lotto con ospite niente meno che Chuck Billy dei Testament. Le melodie malinconiche ed efficaci di “Us Against the World” chiudono il cerchio di un disco forse di routine per la band americana ma di livello superiore alla media del genere.

Atonement (2019 – Columbia/Sony)

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