Ve li abbiamo presentati nel numero estivo del mag, ora è tempo di approfondire il discorso e conoscere meglio i Lady Reaper, hard-rock band romana che di recente ha pubblicato un singolo dedicato alla serie televisiva Breaking Bad.
Ciao ragazzi, partiamo dalle presentazioni: ci fate un riassunto di quanto fatto sinora dai Lady Reaper? E come definireste la vostra proposta?
Ciao a tutti voi! Riassumere tutto in poche parole è un’impresa davvero difficile, proviamoci: siamo ventenni, romani e da tre anni a questa parte stiamo facendo vedere i sorci verdi alla Capitale e, chissà, magari un giorno usciremo da qui (e dall’Italia). Al momento ricostruire la nostra storia e i concerti migliori pensiamo possa essere inutile, oltre che noioso! Se proprio volete il sestetto di nomi famosi con cui abbiamo suonato possiamo dirvi: Manilla Road, Gus G, Pino Scotto, Savage, Demon e Grim Reaper. Sì, ci siamo fatti un po’ le ossa tra Lazio e Toscana… Quanto a proposta, beh, noi Reapers non condividiamo assolutamente niente dal punto di vista dei gusti musicali e infatti facciamo spesso a cazzotti per quanto riguarda le sonorità o le possibili direzioni da far prendere a un brano: nasce così la Lady Reaper e il suo non-genere di cui andiamo molto fieri. Noi facciamo musica, non un genere… Il genere è Lady Reaper! Questa è la nostra proposta: musica senza compromessi e regole, facciamo quello che ci piace e questa “Methastasis” è la prova: siamo soddisfatti al 100% di questo pezzo, nessuno si è dovuto “accontentare” e così andranno le cose anche per i prossimi lavori… Questa si potrebbe definire la nostra proposta.
Siete appena tornati alla carica con un nuovo singolo ispirato a Breaking Bad, quanto vi ha affascinato questa serie e cosa vi ha colpito di essa a tal punto da spingervi a dedicargli una canzone?
Simone Oz (voce): Qui mi tocca rispondere personalmente. Penso innanzitutto che Breaking Bad abbia fissato dei nuovi standard artistici per quanto riguarda i drama americani, è quella che io oso definire un’opera d’arte al 100%. Vince Gilligan è riuscito a creare un personaggio, un universo di personaggi incredibili con trame, sotto-trame e intrecci da teatro elisabettiano. Breaking Bad è forse lo Shakespare delle serie televisive, una vera e propria opera culturale! Mentre lo vedevo rimanevo colpito dalla perfezione dei dialoghi, della sceneggiatura dagli equilibri drammatici di ogni personaggio o situazione… Insomma amore folle. Non potevamo non dedicare un pezzo a questo fenomeno culturale!
Il brano ha al suo interno alcuni spezzoni quasi “mistici” legati alla “Santa Muerte” ad esempio. Volete raccontarci tutto su questo singolo e come si è arrivati alla sua realizzazione?
(Continua Oz) La terza stagione mi ha scosso particolarmente, con questo inizio allucinato: due gemelli al cospetto della Santa Muerte (che ho immediatamente associato alla Lady Reaper). Da qui l’idea di scrivere un testo di due ombre gemelle che compiono un rito propiziatorio e questo loro nemico senza nome, questo “Maldito demonio Blanco”… Questa è la prima volta nella serie in cui W.W. è davvero il cattivo: ha sfidato il cartello, ha ucciso un boss e ora deve pagare. Non mi bastava assolutamente scrivere un testo di vendetta o di sangue, dovevo inventarmi qualcosa di più, pensarlo come avrebbe fatto Vince Gilligan… Ed ecco fatto: tavola periodica degli elementi alla mano e via con messaggi nascosti in tutto il pezzo. All’apparenza può sembrare un brano come un altro, ma determinate parole, determinati incastri a livello frasale potrebbero svelarvi messaggi “segreti” Un esempio? Il ritornello: “Crime’s holy mother/His time is running out/No way to cut the threads”. Le prime lettere dei 3 versi che formano il ritornello sono C-H-N (la formula bruta della metanfetamina è C10H15N). Sveleremo presto tutti gli incastri chimici e concettuali contenuti in questo brano, sperando di poter interessare i fan della serie e far alzare almeno un sopracciglio a nostri ascoltatori… Quello stesso sopracciglio che è rimasto paralizzato, in un espressione perplessa, quando ho realizzato i folli giochi di riferimenti che Gilligan ha proposto nella serie.
Tornare alla carica con un singolo inedito è quasi sempre sinonimo che qualcosa bolle in pentola… State lavorando su un nuovo album? Cosa dovremo aspettarci nei prossimi mesi dai Lady Reaper?
Chi cantava “Il secondo album è sempre il più difficile”? In effetti sì, stiamo lavorando su un secondo album coi botti! Ora che abbiamo una nostra dimensione artistico/identitaria vogliamo proporre i nostri nuovi pezzi, questo secondo titolo non sarà una raccolta di brani ma un concept. I pezzi saranno collegati non a livello di trama ma a livello concettuale. Non possiamo ancora darvi notizie ufficiali, un nome o una data, ma possiamo dirvi che passeremo l’estate in sala prove a finire di arrangiare gli ultimi pezzi e a comporne altri. Questa è la vacanza che abbiamo sempre sognato! Quando uscirà saremo felicissimi di parlarvene su queste pagine, ci sarà da divertirsi!
Chiudiamo con l’artwork del singolo, decisamente accattivante. Chi se ne è occupato e come si è arrivati a questa immagine?
Sono quasi due anni che siamo diventati nipoti dello zio Umberto Stagni, il disegnatore dei Reapers.
E’ una persona fantastica, piena di risorse e di talento, lavorare con lui è davvero stimolante! Un vero artista che mette a disposizione la sua immensa creatività, non potevamo chiedere di meglio. Il rapporto che si è creato con lo zio Umby è davvero fantastico, è diventato un amico, una figura di riferimento oltre che un prezioso collaboratore. Il nostro modus operandi è stato di cooperare: non ci siamo presentati da lui con idee assolute e definitive, gli abbiamo detto: “Questa è la nostra idea, ora devi metterci del tuo! Sei tu l’artista!”. Se vogliamo invece parlare della copertina nello specifico, beh, anche qui i riferimenti non mancano. Abbiamo voluto rappresentare il ritornello: La santa madre del crimine, il tempo di Walter White che sta scadendo poco a poco (la trovata della sabbia blu-metanfetamina è stata unica!) e i fili che non si possono tagliare della marionetta in mano alla morte (sempre il nostro protagonista). Uno scheletro con una clessidra e una marionetta: la rappresentazione della santa Muerte esoterica. Vedere per credere. Insomma, abbiamo fatto un lavoro (tra canzone, artwork e video) davvero al 100% delle nostre possibilità e siamo soddisfatissimi. E’ stato un piacere parlarne con voi, ci sono davvero piaciute le vostre domande! Ci vediamo al prossimo lavoro, che non tarderà ad arrivare!