La thrash metal band Methedras è felice di annunciare la pubblicazione di “Human Deception”, sesto capitolo discografico in uscita il 16 giugno con un primo estratto in uscita il 7 aprile. Il disco segna una sorta di nuovo corso per la band, prima di tutto con l’ingresso di Beppe “Rex” Caruso (IRA, ex-Node) alla voce ed Edo Sala (Folkstone, BardoMagno) alla batteria: “Due grandi musicisti e talenti tutti italiani che non hanno fatto altro che arricchire ciò che erano i Methedras fino a quel momento” spiegano Andrea Bochi e Daniele Colombo“E che hanno contribuito in maniera fondamentale con la loro classe alla stesura del nuovo disco”.
Registrato nei celebri Fredman Studios di Goteborg da Fredrik Nordström, “Human Deception” segna una svolta a livello compositivo per la band: “Un lavoro che definiamo semplicemente stupendo, studiato in ogni sua parte dal songwriting alla scelta degli arrangiamenti, e che forse non risulta subito immediato perché ad ogni ascolto si possono cogliere nuove sfumature, ma è proprio questo aspetto che alla lunga ne rafforza longevità e duttilità. Ogni singola componente è stata migliorata – l’esperienza acquisita negli anni ha sicuramente giocato un ruolo importante in tal senso – portando i Methedras a un livello fin qui mai toccato nel passato. Un lavoro sul quale abbiamo scommesso moltissimo, andando fino in Svezia a registrarlo e che troviamo molto diverso e più ricco rispetto ai suoi predecessori, ma al tempo stesso con il classico marchio di fabbrica Methedras ben presente. In tal senso la componente thrash metal è stata ridimensionata un po’, andando a irrobustire le parti più death, aggiungendo in alcuni casi anche delle partiture black e rock’n’roll che ne aumentano il peso specifico. Rispetto alle classiche produzioni di genere abbiamo deciso di spingerci oltre, andando a collaborare con il grande Francesco Ferrini (Fleshgod Apocalypse) per quel che riguarda le orchestrazioni presenti in ben cinque dei dieci brani registrati. Oltre a lui ci siamo avvalsi anche del contributo di Giacomo Gastaldi, un maestro del synth analogico che ha reso ancor più moderno il risultato finale. Ci piacerebbe che questo album stimolasse l’attenzione di un pubblico curioso, abituato ad avere a che fare con suoni contaminati e aperti e che proprio per questo motivo non giudichi a priori un prodotto con l’orecchio del “purista” di turno”.