L’uscita di “Disguise” rappresenta uno step importante per i Motionless In White, band americana da sempre protagonista in quel limbo sonoro che sta a cavallo di numetal, industrial-metal e metalcore che ha caratterizzato sin dai primi vagiti la creatura del singer Chris Motionless. “Disguise” rappresenta il perfetto anello di congiunzione tra questi mondi e non ci siamo fatti scappare l’opportunità di intervistare Chris all’indomani dell’uscita di questo attesissimo lavoro.
Ciao Chris, benvenuto sulle nostre pagine. “Disguise” è il titolo della vostra ultima fatica discografica, quali sensazioni hai a riguardo?
(Chris) Sono molto felice che “Disguise” sia finalmente nei negozi, è un album importante per i Motionless in White e penso che ci rappresenti davvero al meglio in questo 2019. Abbiamo curato particolarmente ogni arrangiamento, siamo stati maniacali come non mai. Personalmente i testi sono stati scritti in modo onesto e … intimo? Sì forse come termine calza a pennello.
Infatti i testi mi hanno colpito in modo particolare: c’è un concept che lega le canzoni presenti in “Disguise”?
(Chris) Tutti i brani hanno un filo conduttore, è un dato di fatto. Ho dovuto affrontare con questo disco diversi problemi personali, di fatto “Disguise” mi ha forzato ad affrontarli… ho cercato davvero di gettare la maschera, il mio travestimento che mi faceva sembrare sempre felice e attivo quando in realtà non stavo bene. Praticamente tutti i brani parlano di questa esperienza, dolorosa e dannatamente difficile ma assolutamente catartica.
Musicalmente “Headache” e “Holding on to Smoke” sono due tra i brani che ho trovato particolarmente d’impatto e interessanti, ce ne poi parlare?
(Chris) Sono due brani molto importanti nell’economia del disco, il primo soprattutto parla di relazioni tossiche e di come superare le sabbie mobili in cui ti trovi quando incappi in queste situazioni. Musicalmente mi piace molto, è dinamico ed elettrizzante.
In questo brano in particolare sento molte influenze “korniane”…
(Chris) Sì vero, ma del resto i KoRn sono da sempre una nostra grande influenza!
Di “Holding on to Smoke” invece cosa ci puoi dire?
(Chris) Possiamo considerarlo come il seguito ideale di “Headache”: cosa provi quando hai investito tanto in una relazione e poi sei obbligato a chiuderla perché “tossica”? Ti sembra di avere perso del tempo senza avere nulla in cambio. In realtà è sbagliato, da ogni situazione si impara qualcosa, positiva o negativa che sia, e quindi devi tenere duro e andare avanti a ogni costo.
Pensi che la città dove abiti, Los Angeles, abbia influenzato la composizione del disco? Soprattutto per quanto riguarda i testi?
(Chris) No in realtà è proprio il contrario: il disco parla proprio dell’assenza da casa, di tutte le sensazioni che provi essendo per tanto tempo in tour e incontrando persone e posti nuovi ogni giorno. E’ la mia vita e non me ne pento, mi sento senz’altro un privilegiato, però alla lunga se hai dei problemi personali essere un “nomade” per un mese o più ti toglie i punti di riferimento e rischi di sbroccare. “Disguise” è nato così, in un momento di forte conflitti interni e personali, la lontananza da casa presumo abbia giocato un ruolo importante in molti testi. Per tornare alla tua domanda quindi è un mix, sentivo la mancanza di un posto da chiamare come casa quindi possiamo considerare L.A. come un qualcosa che ha contribuito alla creazione del disco.
Quanto è importante per una band come i Motionless In White essere sotto contratto con Roadrunner Records?
(Chris) E’ un onore far parte di un gruppo che ha modellato il metal come lo conosciamo oggi: sono persone super competenti e appassionate di musica. Sanno quello che fanno e per una band come la nostra il supporto di una label di questo tipo è fondamentale. Siamo cresciuti ascoltando le band Roadrunner quindi è quasi un sogno far parte ora del loro roster.
A fine anno sarete in Italia per un unico show: cosa ricordi invece della tappa estiva di un paio di anni fa durante la prima edizione dell’Infest Fertival a Milano?
(Chris) Sì verremo a fine anno, non vedo l’ora. Mi ricordo della data di qualche anno fa e mi ricordo anche che ero incazzato nero per qualche motivo che ora mi sfugge. Ripensando a quegli anni probabilmente non c’era nemmeno un motivo… mi infiammavo per niente ed ero molto suscettibile. Ricordo però che a Milano faceva un caldo infernale e che è stato comunque un ottimo show, molto ruvido e diretto.
Chris grazie per la disponibilità, hai un ultimo messaggio?
(Chris) Grazie per il supporto, amiamo i fan italiani e non vediamo l’ora di tornare live. Purtroppo non abbiamo avuto molte opportunità di venire dalle vostre parti ma spero proprio che in futuro le cose cambieranno!