Generator Om è il primo Lp dei Motorowl, gruppo di ventenni direttamente da un angolo boscoso della Germania. Ed, oh mio Dio, l’album è una bomba. Rock n roll che spazia dagli Hellacopters a tutto quel filone svedese che tanto piace agli adoratori del dio del rock, strizzando gli occhi a tutta la nuova generazione di rock n roller un po’ più di tendenza come Jet o Wolfmothers, uno spiccato amore verso le atmosfere stoner note a Kyuss e Spiritual Beggars, una voce di una bellezza rara, tecnica da vendere e 8 pezzi di personalità e gusto sopraffini. Sin dall iniziale title track si capisce subito che i 5 tedeschi sanno dove vogliono arrivare e cosa vogliono fare con le armi a loro disposizione, con un attacco ipnotico e una linea vocale arabeggiante che trascina il pezzo verso una cavalcata inarrestabile di 6 minuti. Ripartono subito a tuono con le due parti di The Highest City, in cui l’hammond (sempre protagonista in tutte le 8 tracce) imperversa inesorabile con trame dissonanti per tutti e due i pezzi e, passando tramite la Sabbathiana One and Zero si arriva alla finale Spiritual Healing. Leggere l’età di questi ragazzi è quasi imbarazzante considerando che ai tempi della registrazione del disco non tutti avevano vent’anni. Century Media qui prova la soluzione vivaio e centra il bersaglio a pieni voti.
Bravi. 8/10 [MF]
Generator OM (2016 – Century Media)