Una serie di recensioni senza fronzoli, e dritte al punto, per consigliarvi (o meno…) l’ascolto!
Deaf Lingo – Cheesy (Lövely Records)
A due anni dal riuscitissimo “Lingonberry” ritroviamo i Deaf Lingo con questa uscita solo in formato digitale composta da tre brani ben assestati e molto piacevoli. Il mix di punk, lo-fi e melodia malinconica (“Hi-Sun” su tutte) colpisce sempre nel segno e l’unico rammarico è che l’ascolto finisce davvero troppo presto… bentornati!
Poppy – Negative Spaces (Sumerian Records)
Più telefonato (e forse scontato) del precedente “Zig” (uscito nel 2023) ma questo “Negative Spaces” pare sicuramente più incisivo e piacevole all’ascolto: si passa infatti dalla melodia della titletrack al metalcore venato di elettronica di “Have You Had Enough?” e alla Slipknot addicted (con hook supermelodico) di “They’re All Around Us”. Effimero forse, ma sicuramente piacevole e ben fatto.
Coilguns – Odd Love (Hummus Records)
Combo decisamente sottovalutato ma interessantissimo, gli svizzeri Coilguns mettono a segno una bella prova, cercando di ampliare il loro raggio d’azione: partendo da un post-hc piuttosto serrato, nella tracklist di “Odd Love” troviamo tracce degli Snapcase più “umani”, una certa attitudine all’improvvisazione cara ai mai così compianti Blood Brothers e tante (a volte troppe?) idee mai banali ma nemmeno forzate. Perché non dargli una chance?
Klogr – Fractured Realities (DIY)
Sempre molto rotondo e compatto l’approccio dei Klogr alla materia alternative metal: anche “Fractured Realities” si dimostra un disco bilanciato perfettamente tra melodie graffianti e arrangiamenti iper curati: una “Gravity Of Fear” presa ad esempio, dimostra come i Klogr abbiamo un potenziale ed un appeal a tratti clamoroso per il genere proposto. Un album solido e ricco di potenziali hit.
Bikini Beach – Cursed (La Pochette Surprise Records)
Con un approccio molto ruspante e “rurale” i Bikini Beach dal placido Lago di Costanza ci regalano una manciata di brani fuzz-addicted, cacofonici ma dalla facile presa. “Cursed” è un allegro e rutilante inno al rock più diretto e schietto, con ritmiche semplici ma irresistibili e dalle sonorità che gettano un ponte tra il blues sporco americano e l’hard rock freak inglese dei seventies.