No Frills #3

Hanry – Disruption EP (Pelagic Records)
I tanti amanti del post-rock strumentale avranno modo di apprezzare il nuovo EP dei francesi Hanry, edito per Pelagic Records. Quattro i brani proposti, tra leggerezza eterea e cinematografica (“Ether“), e qualche scatto più “robusto”: uno sguardo crepuscolare e introspettivo alla materia post-rock che affascina e ammalia. Peccato si tratti solo di EP, molto volentieri avremmo ascoltato altro materiale!

Hanry - Disruption EP (Pelagic Records)

Chüzo – M.T.M.D (DIY)
Tecnicamente canadesi (Montreal) ma di fatto cosmopoliti (Brasile, Cile, Venezuela e Russia), i Chüzo si rifanno, anche esteticamente (vedi l’artwork) ai primi Sepultura, con un pizzico di hardcore/trash anni ’80. Aggro-Metal direbbero quelli intelligenti, ma sta di fato che questo EP suona bello compatto e grezzo il giusto. Interessanti.

Chüzo - M.T.M.D (DIY)

Pitchshifter – Peel Sessions 1991-93 (Cold Spring)
Prima di prendere una piega leggermente più mainstream (leggermente…) andando ad aggiungere alle sonorità industrial soluzioni più melodiche prese dal nascente (all’epoca) fenomeno nu, i Pitch Shifter da Notthingham sembravano la risposta interna, meno raffinata, ai Godflesh. Schierati da sempre politicamente (a sinistra, se qualcuno se lo chiede) e con una furia iconoclasta invidiabile, questi manciata di brani ripresi live dalle famigerate Peel Sessions, sono una testimonianza importante, grezza e viscerale, del primo periodo di una band per certi versi sottovalutata.

Pitchshifter - Peel Sessions 1991-93 (Cold Spring)

Ankor – Shoganai (UNIFIED)A
La band spagnola si è accasata presso UNFD e l’hype per questo nuovo lavoro è arrivato alle stelle negli scorsi mesi: a conti fatti possiamo dire che l’attesa si sia rilevata parzialmente ingiustificata perché sì, l’alternative/symphonic metal degli Ankor è senz’altro piacevole e ben scritto, però anche molto molto telefonato. Niente di nuovo sotto il sole (chitarrone ribassate, parti melodiche alternate a fasi più gutturali) e tanta apparenza per un gruppo di bell’aspetto e discreto talento.

Ankor - Shoganai (UNIFIED)

Paleface Swiss – Cursed (Blood Blast)
Attesissimo primo disco del 2025 (uscito a inizio mese, il 3 Gennaio per la precisione) e ammettiamo di non essere minimamente delusi dal primo album dei Paleface con l’aggiunta del suffisso Swiss! La capacità della band di aggiungere “layer” sonori alla loro proposta giunge ad uno step importante con “Cursed” dove troviamo in pochi minuti (meno di 30 minuti in tutto) troviamo una forte base di “nudeath” americano (pensiamo ad “IOWA” degli Slipknot, vedi in “Hatred“), breakdown micidiale, sonorità metalcore moderne, e indovinate soluzioni extra comfort zone (pensiamo alla simil trap dell’introduzione di “Enough?” o alla ballad “River Of Sorrows“. Centro completo!

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