“Here we are”, con questa frase prende il via “Texas is Forever” dei Pierce The Veil, secondo estratto (sì, perché forse vi siete dimenticati “The Divine Zero”) del nuovo album “Misadventures”, previsto per il 13 maggio. Come detto dalla stessa band trattasi di un brano “veloce” e sinceramente non si può dar loro torto. L’impatto è frontale, tanta voglia di osare e la determinazione necessaria a diventare incuranti delle probabili critiche che lo zoccolo duro della fanbase potrebbe rivolgere loro. In “Texas is Forever” si è di fronte a una band meno “alternative” e più punk-hardcore, con un ritmo incalzante che alla lunga cattura l’ascoltatore e che sicuramente avrà molto da dire in sede live. Una produzione ridotta all’osso ha donato al singolo suoni decisamente scarni ma al tempo stesso efficaci (quasi a voler riportare in auge la scena californiana di fine anni ’90), mentre il cantato di Vic Fuentes rimane come sempre il punto di congiunzione tra passato e presente di casa Pierce The Veil. Un modo di porsi in chiave melodica che può piacere o non piacere, ma sicuramente impattante. Ma l’errore più grossolano sarebbe giudicare “Texas is Forever” come la classica “happy song”, perché leggendo il testo si capisce ben presto che gli scenari sono tutt’altro che rosei. Come detto dal frontman stesso “In questo brano chiudo un capitolo che è stato trattato in tre dischi” e la cosa si nota facilmente, vista l’attenzione posta nelle parole usate e nel modo di affrontare a testa alta una situazione che a quanto pare lo ha turbato non poco. Se in “The Divine Zero” si ha avuto a che fare con un brano tipicamente Pierce The Veil in “Texas is Forever” eccoci dinnanzi a qualcosa di inedito… Siete confusi?! Meglio il termine curiosi nel nostro caso… [DP]