Mancano davvero pochi giorni all’unica data italiana dei Propagandhi che si esibiranno il prossimo 6 Maggio al Live Club di Trezzo sull’Adda(MI) in compagnia dei No Trigger. Sul numero #11 di SMM vi abbiamo proposto una intervista-preview al concerto con la band canadese che potete leggere qui di seguito per prepararvi al meglio a uno dei live più interessanti di questo inizio 2018!
Come è nato “Victory Lap”? Qual è lo “scopo” di questo disco?
E’ la storia in evoluzione di una flotta fuggiasca impiegata in una solitaria ricerca … di un pianeta splendente noto con il nome di Terra.
Dal punto di vista della composizione del disco come vi siete approcciati? Le canzoni sono nate dall’improvvisazione e jam oppure con un altro approccio?
Sì, praticamente entrambe le cose. Trascorriamo molto tempo in sala prove cercando di massimizzare l’atmosfera creata da un riff di chitarra e di tanto in tanto ci sono “incidenti felici” che ci portano verso una direzione inaspettata.
Com’è stata la risposta del pubblico alle nuove canzoni?
Davvero positiva. Penso che gli ascoltatori che sono rimasti con noi nel corso degli anni siano d’accordo sul fatto che “Victory Lap” è un altro aumento di una traiettoria in ascesa per noi!
L’artwork è davvero enigmatico, cosa puoi dirci a riguardo?
E’ una vera foto del New Jersey dopo l’uragano Sandy. Penso che sia una foto interessante a causa dell’evidente metafora del mondo (per non parlare delle nostre vite personali) e per il fatto che riesca a essere allo stesso tempo inquietante e bella.
Per una band impegnata come i Propaganhi quanto è importante nel 2018 la filosfia DIY, e come vi approcciate alla scena punk odierna?
Non ne sono sicuro, dipende da cosa intendi suppongo. Non è un argomento a cui penso troppo ad essere onesti, e non ho legami culturali con essa per quanto riguarda una “scena”, ma in generale, sì, facciamo le cose da soli.
Qual è la situazione politica in Canada?
Abbiamo un carismatico primo ministro del settore energetico liberista che presiede al progetto coloniale del paese…
Ti avremo il prossimo maggio qui in Italia, che cosa ci dobbiamo aspettare?
Un’ora di martellamento acustico senza sosta!
Hai percepito differenze durante le tue esibizioni tra la folla e l’umore in America piuttosto che in Europa?
In generale non penso, ma il pubblico in Italia è sempre un po’ più frenetico del resto d’Europa … ed è così che ci piace!
Cosa prevede il 2018 per i Propagandhi?
Continuare a viaggiare per condividere un po’ di tempo con le persone che ci hanno supportato nel corso degli anni e, si spera, alcune buone risate e ricordi con i miei boccioli nella band!