Provenienza: Pavia, Italia
Line-up: Gabriele Orlando alla voce,Roberto Antoniotti alla chitarra,Marco Marzola al basso
Anno di formazione: 2023
Genere: Metalcore
Artisti che hanno influenzato la nascita del progetto: Drag Me Out,At The Ruins,Asking Alexandria,Blessthefall,Annisokay,The Ghost Inside,Spiritbox
Quale particolarità degli artisti menzionati hanno colpito la vostra attenzione? La nostra attenzione è stata catturata soprattutto dai riff metalcore anni 2010 e dall’uso dei glitch, poi in secondo luogo amiamo ancora quelle strutture tipiche del periodo appena menzionato, però con un pizzico di moderno, come ad esempio interludio con solo elettronica, o breakdown violenti raggiungendo accordature molto basse.
Raccontateci la vostra prima volta in studio.La prima volta in studio eravamo da Jarno Bellasio, quando ancora aveva lo studio in casa sua, è stato elettrizzante. La sensazione di essere dietro a un producer che ti guida e ascolta le tue richieste è favoloso, entrare ed essere li per la prima volta attraverso la label ci ha fatto dire “Ragazzi sta succedendo veramente!” Jarno è stato bravissimo, ha instradato molto il cantante e ha tirato fuori tutto il potenziale che aveva, andando a ricercare le varie voci e tecniche canore in modo professionale. Per quanto riguarda invece gli strumenti e parte synth abbiamo registrato per nostro conto, ma poi Jarno ha dato un boost notevole al tutto, aiutandoci e consigliandoci come registrare al meglio.
Come nasce una vostra traccia?Il progetto è partito avendo già una scaletta e ogni brano è nato appunto con una logica ben precisa, con un filone narrativo, non creiamo brani a sé stanti. In generale un brano nasce dal chitarrista che prepara una semplice traccia di batteria buttando giù un riff, breakdown e ritornello, dopo di che cerca una struttura che scorra bene, e subito dopo aggiunge i vari synth. A questo punto il brano viene presentato agli altri due membri, e in saletta se ne discute. Fatto ciò Gabriele trova una linea vocale e Marco trova una traccia di basso che dia ancora più importanza a ciò che è stato fatto. Dopo tutto questo tutti in studio!
Parlateci in chiave songwriting del vostro nuovo ultimo brano, come è nato e come è stato sviluppato?Il nostro ultimo brano è nato, diciamo, per caso, volendo creare un breakdown potente, un qualcosa alla Spiritbox, infatti nella scaletta di partenza a inizio progetto non esisteva ancora. Una volta che Roberto ha creato il brano di nascosto, poi lo ha fatto sentire in saletta e ce ne siamo subito innamorati, inserendolo in quella scaletta esistente perché ritenevamo che avesse ancora più senso di quello che c’era. Il secondo brano di questo percorso doveva appunto descrivere una persona devastata e Devastated con il suo riff e il suo breakdown era perfetta calzando a pennello con il testo di Gabriele.
Parlando invece del tema trattato nel testo, come descrivereste il concept?Come detto prima, i brani che abbiamo pubblicato, e che pubblicheremo, racconteranno una storia un po’ comune a ognuno di noi in un certo senso. Con questo progetto vogliamo arrivare a tutte quelle persone che nella loro vita hanno passato un momento buio o di difficoltà trovandosi in preda a una sorta di follia mentale, di instabilità (“Insanity”), sentendosi a loro volta devastate (“Devastated”) da questo stato d’animo tenendosi tutto dentro o non potendo parlarne con nessuno. Al giorno d’oggi molte persone attraversano momenti difficili dovuti al lavoro, situazioni sentimentali instabili, difficoltà in famiglia, momenti scolastici difficili. Noi con questo progetto vogliamo che ognuna di queste persone, ascoltando i nostri brani, si immedesimi, e si senta ascoltata in qualche modo trovando in queste canzoni empatia. Ma non preoccupatevi che ogni momento buio trova alla fine la luce e solo seguendoci in questo nostro cammino saprete come andrà a finire!
Parlando invece di strumentazione, descriveteci la vostra backline: Per ora non avendo ancora fatto live, la strumentazione è abbastanza semplice. Gabriele registra le voci di riferimento con un MacBook Pro e Focusrite Solo in casa sua in una cabina insonorizzata apposta che lui stesso ha costruito. Roberto registra le sue tracce di chitarra con una Jackson SL2HT USA e Quad Cortex, e con una chitarra a 7 corde di Hound Custom Guitars del quale è diventato endorser da poco, usando dei monitor come casse di ascolto e un paio di cuffie della Beyerdynamic DT700 PROX. Per quanto riguarda i synth Roberto usa Massive X, invece per registrare come DAW usa Logic Pro X. Marco registra le tracce di basso con un ESP LTD F-205 a casa di Roberto usando il Quad Cortex.
Quali sono a vostro avviso i tre punti fondamentali sul quale far nascere e crescere un progetto musicale? Il punto più forte di tutti deve essere il credo verso il progetto, se tutti i membri credono fortemente che il progetto abbia potenziale e tutti hanno voglia di farcela, è già un 50% dell’opera. Altro punto è la sincronia dei gusti tra i vari membri, è difficile andare d’accordo sulla scelta stilistica piuttosto che sulle sonorità, ma se un progetto parte già improntato con una scaletta ben precisa, siamo già a buon punto; poi ogni idea di ciascun membro è ben accetta se vuol dire migliorare il brano o il progetto in questione come è già capitato. A tal proposito stiamo cercando un quarto membro, un batterista, con il quale condividere lo stesso stile ed idee. Non meno importante è una label che ti supporti come si deve, che creda nel tuo progetto e che ti incoraggi a fare del tuo meglio, dandoti ogni strumento per massimizzare i risultati come sta facendo Superbia Music Group con noi!
Facendo un riassunto, come sta andando il vostro 2024 in termini di band e cosa avrà in serbo per voi l’anno nuovo? Il riassunto che possiamo fare è tanto positivo quanto conciso. Abbiamo iniziato il 2024 pubblicando “Insanity”, ma arrivando a poche persone seppur i feedback ottenuti hanno descritto “Insanity” come un ottimo brano. Con “Devastated” stiamo ottenendo grandi risultati essendo il primo singolo pubblicando tramite label e questo da una parte ci rincuora perché vediamo che il materiale piace molto, dall’altra parte dobbiamo ancora farci conoscere per bene e suonare live aiuterà sicuramente a crearsi una fanbase. L’anno nuovo continuerà questo EP e siamo già contenti per com’è venuto il prossimo singolo, ma sarà una sorpresa, acqua in bocca!
Vi ritenete più a vostro agio in studio o su un palco?Non abbiamo ancora partecipato a live o eventi, quindi non possiamo dare una risposta ben precisa. Quello che possiamo dire però è che i live si faranno con molto entusiasmo tanto quanto ne mettiamo in studio, perché vogliamo farci conoscere, ma anche portare un po’ la nostra musica ovunque, piattaforme streaming a parte. Diciamo che in alcuni momenti alterniamo la voglia di rinchiuderci in studio a momenti dove vorremmo dare il massimo e farci vedere da chi ci ascolta di solito con due auricolari, le cose sono ben diverse, ma belle entrambe!
Meglio la libertà offerta dal DIY o avere al seguito una label/management in supporto?A questa domanda possiamo rispondere in modo esaustivo dato che lo abbiamo provato sulla nostra pelle all’inizio con “Insanity”. Diciamo che la libertà che avevamo in DIY era la stessa che ritroviamo in etichetta, ma con più aiuto a livello mediatico e tecnico, poiché molte cose ci erano sconosciute. Pensavamo che fare un buon brano fosse sufficiente per essere ascoltati e seguiti, ma cosi non è al giorno d’oggi data l’enorme concorrenza a livello musicale, ma anche la quantità di artisti/band che un utente può trovare sulle piattaforme streaming o social, farsi notare non è facile. Una label/management ti aiuta in tutto e per tutto, dal mix/master indirizzandoti ai migliori produttori del genere che suoni, ai migliori grafici e videomaker, massimizzando il risultato. Ovviamente per noi è stato tutto nuovo e con “Devastated” abbiamo, e stiamo imparando tutt’ora, a muoverci come si deve in questo mondo che credevamo di conoscere a pieno dando per scontato molte cose. Con il nuovo singolo che uscirà l’anno prossimo saremo già pronti a ciò che ci aspetterà e ci aspettiamo di fare sempre meglio!
Un obiettivo e il sogno nel cassetto nel breve/medio termine: Breve termine per noi non esiste. Abbiamo iniziato questo percorso con l’intenzione di arrivare lontano, vorremmo poter arrivare a grandi numeri di streaming, ma salire anche palchi abbastanza importanti e riuscire a intraprendere tour europei (questo sarebbe il nostro sogno nel cassetto per eccellenza). Questo ovviamente richiede tempo e dedizione, ma la voglia non manca assolutamente!