L’onere o onore di iniziare la serata spetta ai Londinesi Press To Meco, freschi di debutto per Marshall Records (“Here’s to the Fatigue”) ma con un (recente) passato ricco di soddisfazioni live e una gavetta fatta di dischi indipendenti e tanto sudore. Set breve ma convincente per un band da seguire. A breve online l’intervista con il simpatico batterista e cantante Lewis Williams che ci farà conoscere la band più da vicino.
Cambio di palco e ci ritroviamo in una atmosfera fantascientifica perfetto sfondo per il live degli americani Starset: la band dell’Ohio riscuote un discreto seguito dalle nostre parti e il loro scientific metal che ricorda i 30 Seconds to Mars degli esordi in versione sostenuta convince anche chi non li conosce a fondo. Da rivedere nell’immediato futuro come headliner, nel frattempo vi consigliamo di recuperare il loro recente e cinematografico lavoro intitolato “Vessels”.
Tocca agli headliner della serata e non ci vuole molto a capire che la band di Brent Smith è attesissima dai proprio fans dopo il sold out di pochi mesi fa al più “intimo” Santeria Club. L’Alcatraz esplode di energia con l’iniziale “Devil”, uno dei brani più energici del controverso nuovo album “Attention Attention”, episodio più melodico e commerciale (senza accezione negativa) della carriera della band americana. Dall’ultimo album vengono ripresi anche i singoli “Get up”, “Black soul” e “Kill Your Conscience”, tutti brani che i fans paiono gradire in barba alle sonorità deisamente più da classifica rispetto al recente passato ma è quando vengono proposte in sequenza “Bully” e “Unity” che l’atmosfera si riscalda in modo palpabile con un Brent sugli scudi e uno Zach Myers alla chitarra a suo agio nel ruolo di guitar hero e di corista.
Il duo si ritroverà a fine concerto per una toccante versione di “Call Me” recuperata dagli esordi della band e la classica ma sempre emozionante versione di “Simple Man” dei Lynyrd Skynyrd prima di concludere uno show convincente al netto di qualche fisiologica imprecisione con l’energica doppietta “Sound Of Madness”/”Brilliant”. Gli Shinedown ci ringraziano prima di salutare il pubblico ricordando proprio lo show di qualche mese fa al Santeria ringraziando Milano per aver risposto in massa a questa nuova “chiamata alle armi” e ci dimostrano di essere una solida realtà del panorama rock a stelle e strisce. Vedremo in futuro quale strada vorranno intraprendere: consolidare la loro posizione come band leader della scena alternative southern rock o approcciare il lato più mainstream e pop della medaglia come lascia intravedere l’ultimo album “Attention Attention”.
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