Dopo svariate dispute legali nel 2011 aveva visto la luce il primo album post Bradley Nowell a nome Sublime con la doverosa aggiunta al moniker di un “with Rome” per evitare guai legali e, forse giustamente, mettere le mani avanti su possibili e ovvi paragoni con il prestigioso passato della seminale band californiana. La scelta di affidare chitarra e voce al paffuto Rome Ramirez si è rivelata tutto sommato corretta perché il ragazzone ha voce e cuore da vendere e l’album d’esordio, il buon “Yours Truly”, si è rivelato senz’altro un disco superiore ad ogni aspettativa con giusti rimandi al passato skapunk della band ma con una decisa iniezione di reggae-rock e rilassatezza generale. Il flop però era dietro l’angolo e il successivo “Sirens” mostrava già una pericolosa deriva da pop rock caraibico da villaggio vacanze, buona forse per gli americani in trasferta in Messico per i mesi estivi, e per qualche sporadico e limitato ascolto sulla spiaggia. Del resto lo split con il batterista Bud Gaugh non lasciava presagire nulla di buono. Eccoci nell’anno di grazia 2019 con il nuovo album “Blessings” dove ritroviamo solo il peso massimo Eric Wilson degli originale Sublime e… basta. Nel senso che i ponti con il passato sono definitivamente saltati e più che Sublime With Rome sembra di trovarsi di fronte a Rome with “l’ex bassista dei Sublime”: il disco in effetti non è nemmeno malvagio, ricco di positive vibe e impreziosito dalla bella voce del buon Rome, però come detto se cercate qualche aggancio con il prestigioso passato dei Sublime siete davvero fuori strada. Gli diamo un sei d’ufficio giusto perché ormai l’estate è arrivata e siamo tutti in clima ferie, però la voglia di mettere a caso un qualsiasi disco dei veri Sublime dopo aver ascoltato “Blessings” è davvero enorme.
Blessings (2019 – 5 Music/RED)