A dieci anni esatti dalla pubblicazione di “Music for Cougars” (titolo che la dice lunga sull’attitudine dei nostri…) tornano a sorpresa gli Sugar Ray con un nuovo episodio del loro rock da villaggio vacanze intitolato “Little Yachty”. Non vorremmo essere eccessivamente cattivi ma la nuova avventura discografica dei Sugar Ray suona tanto come una accozzaglia di canzoni buone per qualche resort caraibico per pensionati d’oro pronti a svernare in spiaggia… ma del resto è la band stessa a giocare con questo immaginario visto che il titolo del disco è stato scelto da Mark McGrath in persona che considera la sua creatura come una “yacht rock” band. Sono ovviamente lontanissimi i fasti dell’esordio “Lemonade and Brownies”, uno sballato miscuglio crossover di punk, funky e sfacciataggine, così come lontani i momenti pop di valore raggiunti con le mega hit “Fly” o “Every Morning”. “Little Yachty” al contrario gioca con un sound innocuo e pure un po’ irritante da band da spiaggia che rivive in modo affannoso e stucchevole il mito degli anni ’90, occupazione che ha reso “famoso” negli ultimi anni McGrath stesso che si è fatto portavoce, tramite programmi televisivi e spettacoli itineranti, di questo revival a dir poco inutile. Disco da bocciare in toto, musicalmente e concettualmente …
Little Yachty (2019 – BMG)