I Funeral Portrait da Atlanta porgono i loro saluti dalla immaginaria “Suffocate City” con un album che farà felici tutti gli amanti dell’alternative rock/metal in circolazione. Con una scelta paracula quanto vogliamo, ma assolutamente efficace, i tanti singoli che hanno anticipato la pubblicazione del disco hanno creato un hype pazzesco e l’attesa non è risolta in una bolla di sapone, anzi… il connubio tra melodia e base “vigorosa” (tanto merito al drummer Homer Umbanhower) funziona a dovere e, senza trovarci nulla di clamorosamente nuovo, è impossibile non memorizzare sin dal primo ascolto le varie “Alien” o “Dark Thoughts” (con ospite Danny Worsnop), giusto per citare due tra gli episodi più riusciti. Tra echi di Papa Roach, Asking Alexandria un forte appeal da band rock radio friendly prettamente americana (vedi sotto la voce Skillet), i Funeral Portrait portano a casa il risultato con un album davvero indovinato.
Greetings From Suffocate City (2024 – Better Noise Music)