Interessante EP di quattro pezzi per il duo di Philadelphia composto dal batterista Jeremiah Bertin e dal cantante e songwriter Stephen Burdick che, sotto il nome The Stone Eye, ci regalano una manciata di minuti a base di alternative rock. C’è molto “retroterra” grunge nei brani proposti in questo lavoro, dove ad esempio le melodie e le atmosfere care agli Alice in Chains fanno capolino nell’opener “Raindrops”, un bel biglietto da visita per l’operato della band. Altrove troviamo invece le influenze della scena stoner meno sballata e più rock (QOTSA ovviamente su tutti), che fanno capolino ad esempio nella titletrack. La conclusiva “Life of Riley” è invece la mosca bianca di questo lavoro, l’unico brano che si stacca nettamente dal restante materiale grazie all’incedere più rurale e cantautorale (a stelle e strisce ovviamente. Un lavoro breve ma interessante e un ottimo modo per fare conoscenza con questo ispirato duo.
Nothing Shall & By Any Means (2024 – Electric Talon Records)