Tutto può succedere in tre anni e per i The Story So Far è quello che è successo. Dopo l’uscita del terzo album omonimo nel 2015, la routine della band fatta di scrittura, registrazioni e tour ha avuto il sopravvento. “Eravamo così avviliti dai tour e dal suonare sempre le stesse canzoni” dice Parker Cannon, voce del gruppo “Sapevamo che dovevamo fare un passo indietro e pensare a noi stessi”. Dopo essersi presi del tempo per ricaricare le batterie, i The Story so Far sono stati in grado di guardare a loro stessi con occhi diversi e trovare nuove ambizioni, tornando con il disco più coeso e ispirato che abbiano mai fatto.
In uscita il 21 settembre su Pure Noise Records, “Proper Dose” mostra quanto i The Story So Far siano cresciuti, come persone e musicisti. Dando sfogo al loro lato creativo, hanno portato a termine il disco che hanno sempre desiderato fare. “Penso che sia un passo avanti rispetto a tutto ciò che abbiamo mai fatto” afferma lo stesso Cannon.
Come per ogni album dei The Story So Far, il chitarrista Kevin Geyer e il batterista Ryan Torf hanno guidato la direzione creativa. “Non avevamo una scadenza” spiega Geyer, “Per ottenere il risultato che avevamo in mente avevamo bisogno di tempo per lavorarci sopra”. Nel corso di un anno intero, Geyer e Torf hanno dato forma alle canzoni che sarebbero diventate la spina dorsale di “Proper Dose”, spesso creando una base partendo da strumenti come il wurlitzer o il sintetizzatore prima di proporli al resto della band.
Collaborando con il produttore Sam Pura, i The Story So Far hanno trascorso tanto tempo a rielaborare le canzoni di “Proper Dose” quanto ne hanno speso per scriverle. “Fin dal nostro ultimo disco siamo tutti entrati in fissa per i The Beatles” dice Geyer, “Non è come se stessimo cercando di diventare i nuovi Beatles, ma serve a darti una spinta nel songwriting ed aiuta a sperimentare mantenendo la tua identità”.
“Proper Dose” sfrutta appieno queste influenze, permettendo alla band di spingersi in nuovi spazi e al tempo stesso portare i propri fan su tutto ciò che è accaduto negli ultimi tre anni.
Come dice Cannon, la domanda che la band continuava a farsi mentre componeva l’album era: “Come possiamo rimanere gli stessi ma migliorare?!”. La risposta è stata trovata nel non fossilizzarsi mai, spingendo le canzoni in spazi che sembravano emozionanti e nuovi. “È stato un processo impegnativo” dice Torf “Ma direi molto gratificante”. Il culmine di questo sforzo può essere ascoltato in canzoni come “Take Me As You Please” e “Let It Go”, dove i The Story So Far costruiscono canzoni pop elaborate conservando tuttavia l’energia e il ritmo dei loro primi lavori.
Aiutati dal mixaggio di Eric Valentine – che ha lavorato con band come Third Eye Blind, Queens Of The Stone Age e innumerevoli altri – “Proper Dose” è diventato un album coeso, unendo efficacemente il passato della band al presente. La voce di Cannon rimane anthemica, riuscendo nonostante ciò a osare come la stessa band ha fatto in chiave sonora. Geyer e il chitarrista Will Levy hanno composto parti evocative, permettendo alla sezione ritmica di Torf e al bassista Kelen Capener di spaziare come mai prima d’ora. Utilizzando una serie diversificata di punti di riferimento, i brani esplorano nuove direzioni, sia che si tratti della “Oasis-iana” “Upside Down” sia dell’ elettronica “Line”.
“Proper Dose” parla del trovare l’equilibrio tra la persona che eri e la persona che desideri essere e mostra come la band abbia lavorato per colmare questa lacuna. È un disco coraggioso, che porta i The Story So Far a mostrare ai fan quanto sono cresciuti invitandoli con loro in questo viaggio.
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