E’ finalmente disponibile nei negozi “Don’t Wait ‘Til Tomorrow”, il debutto su lunga distanza delle stelline inglesi Yonaka, già visti all’opera in sede live dalle nostre parti di spalla a Bring Me The Horizon e Fever 333 al Forum di Assago (MI) con ottimi risultati. Abbiamo incontrato telefonicamente la cantante Theresa Jarvis qualche giorno prima della loro partenza per il primo tour europeo da headliner per tastare il polso dello stato della band all’indomani della pubblicazione del loro debut album.
Ciao, Theresa, “Don’t Wait ‘Til Tomorrow” è ormai disponibile in tutti gli store: che sensazioni provi?
(Theresa) Sono al settimo cielo, siamo al settimo cielo! Realizzare questo album e vederlo crescere passo dopo passo e ora sapere che è disponibile in tutto il mondo mi riempie di orgoglio e di emozione.
Parlando dell’album come è nato?
(Theresa) Era arrivato il momento di pubblicare il nostro debutto dopo i precedenti EP, ci sentivamo pronti ed era il momento di farlo: avevamo il numero di brani necessari e appena abbiamo avuto la sensazione di poter “gestire” la realizzazione di un disco completo ci siamo gettati anima e corpo in questo progetto. C’era tanto entusiasmo e ognuno di noi ha portato sul tavolo un sacco di idee. Sono molto fiera di tutti quanti perché nessuno si è tirato indietro, eravamo tutti una parte del meccanismo ed è l’aspetto che ho adorato di più della fase di composizione e registrazione del disco.
Una canzone che mi ha molto incuriosito è “Rockstar”…
(Theresa) E’ una canzone che siamo dedicati: è una sorta di celebrazione dell’essere riusciti a fare della nostra passione una professione. E’ un punto di partenza, non lo vediamo come un punto d’arrivo, però volevamo fissare questo momento e questa sensazione in una canzone.
Invece “Awake” mi sembra una delle canzoni più intense dell’album, ce ne puoi parlare?
(Theresa) Al contrario di “Rockstar” questa canzone proviene da più lontano, non è stata composta per il disco ma risale a vecchie session e riarrangiata per l’occasione. E’ una sorta di “risveglio” personale, una presa di coscienza delle cose che non vanno e della voglia di migliorarsi.
Cosa ascolti in questo periodo, cosa c’è sul tuo lettore mp3?
(Theresa) Un sacco di rap, sia americano che inglese.
Pensi che questi ascolti abbiamo influenzato la composizione del disco?
(Theresa) Mah, non ti so dire, forse in modo inconscio. Penso che ci siamo influenzati l’un l’altro durante la composizione del disco, come ti dicevo prima sono state session molto collaborative e in un modo o nell’altro ognuno ha portato qualcosa del suo background.
Parlando in generale invece, come giovane donna e simbolo della band ti senti responsabile nei confronti delle tue fan più giovani e che magari ti vedono come un punto di riferimento?
(Theresa) Certamente! Mi sento molto responsabile e voglio essere un esempio positive per le ragazze più giovani che ci ascoltano e magari non si sentono sicure o hanno i classici problemi adolescenziali. Viviamo tra l’altro un momento delicato dove il bullismo è amplificato dai social network e dalla tecnologia, quindi mi se posso dare il mio contributo non mi tiro di certo indietro.
L’anno scorso avete suonato a Milano in apertura di Fever 333 e Bring Me The Horizon, cosa ricordi di quella data?
(Theresa) E’ stato uno dei concerti più caldi e divertenti di quel tour. Milano è una città bellissima e per una fashion addicted come me non c’è di meglio in circolazione. I Bring Me The Horizon e i Fever 333 sono stati incredibili e il pubblico ci ha supportato in modo molto caloroso.
Quindi vi vedremo a breve in Italia?
(Theresa) Entro fine anno o al più tardi a inizio dell’anno nuovo, non c’è niente di certo ma dovrebbe esserci sicuramente almeno una data in Italia.
Grazie per la disponibilità Theresa!
(Theresa) Grazie a voi per il supporto; ascoltate “Don’t Wait ‘Til Tomorrow” e fateci sapere cosa ne pensate. Ci vediamo presto!
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